Parco dei Petroglifi B

Nove domus de janas scavate nella roccia e la celebre Tomba Branca, ornata da rari petroglifi antropomorfi di forte valore rituale.

Parco dei Petroglifi B
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Parco dei Petroglifi B

Comune : Cheremule
Provincia : SS
Tipologia : Domus de Janas, Incisioni rupestri
Latitudine: 40° 29' 11.00" N
Longitudine: 8° 43' 48.00" E

Informazioni di accesso

Il parco dei petroglifi è ubicato nella piana di Nurighe, a circa 2 km a sud dal centro di Cheremule. Partendo dal centro abitato si seguono le indicazioni della cartellonistica. L'area archeologica è, inoltre, raggiungibile dalla SS 131: dopo aver imboccato il bivio in direzione Cheremule - Thiesi si prosegue per 2,44 km. Sulla sinistra si trova l'accesso alla strada che costeggia il bosco di Tippiri e si segue per 1 km fino a giungere a un incrocio. Qui si svolta a sinistra e si seguono le indicazioni.

La necropoli di Tennero, a sud della necropoli di Mattarigotza, conta nove ipogei, quasi tutti con schemi planimetrici semplici e a sviluppo orizzontale tra i quali spicca la Tomba Branca (Tomba X). Quest’ultima costituisce un monumento UNESCO a sé.

TOMBA BRANCA

La Tomba Branca, facente parte della necropoli di Tennero ed eponima del Parco presenta una struttura architettonica semplice, con un unico ambiente preceduto da un dromos che termina con un padiglione. Proprio sulle pareti del padiglione è ancora parzialmente apprezzabile la preziosa serie di petroglifi antropomorfi, realizzati a martellina diretta, Sulla parete sinistra sono visibili sei figure, mentre su quella destra se ne contano almeno otto. Sulla parete frontale, a destra del portello residuo, ne compaiono almeno altre sei. Purtroppo il monumento è privo della copertura; la porzione di parete a sinistra del portello, sulla quale è probabile che vi fossero ulteriori incisioni, non si è conservata. La maggior parte mostra attributi maschili; le braccia sono estese verso l’alto, in atteggiamento orante. Solo in un caso alcuni autori riconoscono un antropomorfo con una disposizione “capovolta”, a simboleggiare il mondo “capovolto” dell’aldilà. Contu ravvedeva nelle scene con figure raggruppate la rappresentazione di danze o acrobazie rituali legate al mondo dei defunti. Nel raggruppamento a destra del portello è possibile osservare due antropomorfi sovrapposti, in cui quello più in basso pare sorreggere quello più in alto nel corso di un atto acrobatico.

Bibliografia

  1. De Martini M.G. 2023, Il Parco dei petroglifi, in G. Tanda, L. Doro, L. Usai, F. Buffoni (eds.), Arte e architettura nella Sardegna preistorica. Le domus de janas (candidatura unesco 2021), Cagliari: 158-163.