La tradizione funeraria nella Preistoria della Sardegna
Le Domus de Janas
Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO
Un patrimonio millenario, ora tesoro dell'umanità
Tra le rocce scolpite dal tempo, la Sardegna custodisce uno dei più straordinari patrimoni archeologici del Mediterraneo. Le Domus de Janas, antiche tombe scavate nella roccia tra il Neolitico medio e l'Età del Rame (V-III millennio a.C.), raccontano storie di riti, miti e comunità millenarie.
Questo tesoro, oggi parte del Patrimonio Mondiale UNESCO, celebra la Sardegna quale crocevia di culture e custode di memorie millenarie.”
Attraverso questo portale, puoi esplorare i 18 monumenti archeologici inclusi nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, scoprire le loro storie e vivere un viaggio che unisce memoria e futuro. Perché custodire il passato significa dare forza al domani.
Le Domus de Janas: un patrimonio unico al mondo
La Sardegna è un'isola unica al mondo, dove ogni pietra custodisce le tracce di una storia che affonda le radici a oltre 6.000 anni fa. In questo paesaggio arcaico emergono le Domus de Janas, straordinarie tombe ipogeiche scavate nella roccia tra il Neolitico recente e l'Eneolitico (circa 3400-2500 a.C.). Diffuse in centinaia di siti in tutto il territorio, esse rappresentano un fenomeno senza paragoni nel Mediterraneo occidentale: un'intera architettura sotterranea dedicata al culto dei defunti, modellata sullo schema delle abitazioni dell'epoca.
All'interno di questi spazi si ritrovano elementi che svelano l'immaginario delle antiche comunità: porte scolpite che simboleggiano il passaggio tra vita e aldilà, protomi taurine legate a fertilità e rigenerazione, motivi geometrici e spirali, tracce di pigmenti rossi e incisioni rituali. Le Domus de Janas non sono soltanto sepolture, ma veri e propri “racconti di pietra” che riflettono il pensiero religioso, la sensibilità artistica e l'organizzazione sociale dei primi abitanti dell'isola. Ancora oggi, la loro presenza diffusa trasmette un senso di continuità e di appartenenza, rendendo vivo uno dei patrimoni preistorici più preziosi del Mediterraneo.
I monumenti
Tra colline, vallate e rocce scolpite dal tempo, la Sardegna custodisce luoghi dove mito e storia si intrecciano. Diciassette monumenti archeologici raccontano la vita delle antiche comunità isolane e sono oggi riconosciuti come Patrimonio Mondiale UNESCO.
Ogni sito è una finestra su un passato remoto, un invito a scoprire le radici più profonde dell'isola.
Necropoli di Anghelu Ruju
La più vasta necropoli prenuragica della Sardegna, con 38 tombe scavate nella roccia. Simbolo del profondo legame tra le comunità neolitiche e il culto dei morti.
Necropoli di Puttu Codinu
Nove tombe ipogeiche incastonate tra i rilievi di Monte Minerva. Testimonianza dei rituali collettivi delle comunità neolitiche.
Necropoli di Monte Siseri o S'Incantu
Domus de janas celebri per le raffinate decorazioni interne, simboli di un profondo culto dei defunti.
Necropoli di Mesu 'e Montes-Ossi
Diciotto domus de janas scolpite nella roccia ai piedi del Monte Mamas, ricche di simboli e antichi rituali funerari.
Necropoli di Su Crucifissu Mannu
Una delle necropoli più estese della Sardegna settentrionale, con domus de janas ornate da simboli legati al culto dei defunti.
Domus de janas dell'Orto del Beneficio parrocchiale
Due domus de janas scavate nella roccia calcarea, testimonianza di rituali funerari neolitici nel cuore del centro abitato di Sennori.
Domus de janas della Roccia dell'Elefante
Celebre per la sua forma naturale che ricorda un elefante, la roccia ospita due domus de janas scavate nella pietra vulcanica.
Parco dei Petroglifi A
Un museo a cielo aperto con incisioni rupestri che raffigurano simboli e scene di vita quotidiana preistorica.
Parco dei Petroglifi B
Nove domus de janas scavate nella roccia e la celebre Tomba Branca, ornata da rari petroglifi antropomorfi di forte valore rituale.
Necropoli di Sant'Andrea Priu
Una delle necropoli più monumentali della Sardegna, con domus de janas di grandi dimensioni e ambienti riccamente decorati.
Necropoli di Sa Pala Larga
Ampie camere funerarie scavate nella roccia basaltica, con tracce di pitture parietali e incisioni simboliche.
Necropoli di Sos Furrighesos
Sette domus de janas ornate da incisioni rupestri, immerse nei boschi di Anela, testimoni di antichi culti funerari.
Necropoli di Iloi - Ispiluncas
Tombe ipogeiche scavate nella roccia calcarea con decorazioni simboliche, testimoni della spiritualità delle comunità prenuragiche.
Necropoli di Mandras o Mrandas
Tombe ipogeiche scavate nella roccia durante il Neolitico, con camere funerarie che testimoniano antichi rituali collettivi.
Necropoli di Brodu
Complesso funerario prenuragico con domus de janas usate come sepolture collettive durante il Neolitico.
Necropoli di Istevéne
Tombe ipogeiche con decorazioni simboliche scolpite nella roccia, legate ai culti funerari prenuragici.
Parco archeologico di Pranu Mutteddu
Uno dei più vasti complessi megalitici della Sardegna, con menhir allineati e tombe preistoriche immerse nella macchia mediterranea.
Necropoli di Montessu
Una delle più estese necropoli della Sardegna, con domus de janas scavate nella roccia e decorazioni simboliche legate ai culti funerari.
Le Domus de Janas nei Media
Le Domus de Janas sono al centro dell'attenzione mediatica nazionale e internazionale. Documentari, servizi televisivi, articoli e interviste raccontano la loro storia millenaria, portando al grande pubblico il valore universale di questi monumenti. Un patrimonio che, attraverso le immagini e le voci dei media, continua a farsi conoscere e riconoscere nel mondo.
Notizie dal Passato, Esperienze nel Presente
La storia non vive solo nei libri o tra le pietre antiche: è un patrimonio da scoprire e condividere ogni giorno. In questa sezione trovi eventi, mostre e iniziative dedicate alla preistoria della Sardegna e alle Domus de Janas, riconosciute Patrimonio Mondiale UNESCO.
Dalle conferenze agli scavi aperti, dalle rievocazioni ai laboratori didattici: ogni appuntamento è un invito a entrare in contatto con un'eredità millenaria che continua a parlare al presente.